domenica 31 dicembre 2017

Nell'augurare a tutti i suoi Soci e Simpatizzanti un felice ANNO NUOVO, il MIF pubblica una lettera censurata in malo modo dal quotidiano "LA PROVINCIA"




A proposito degli accattoni



L’ordinanza contro gli accattoni voluta dalla Giunta comunale ha una pecca: non considera altri problemi che si pongono al dilagante perbenismo della nostra città, la città dei balocchi. Dimentica infatti gli omosessuali (maschi e femmine), i portatori di handicap, i diversamente colorati, gli alternativi e chissà che non porti alla distruzione dell’arte degenerata con tanti falò invece delle lucine natalizie Kitsch che rallegrano forse lo spirito ma non il buon gusto. E, poi, insomma, a volerla ben guardare con magnanimità, è pur sempre un nascondere la polvere sotto il tappeto. Diamine, abbiamo delle massaie al governo locale!

Certo raccoglie il plauso degli onesti cittadini che vogliono la facciata pulita, quelli stessi che spesso evadono il fisco. Eh, la pancia calda!

Buon Natale

Vittorio Bernasconi


Centro Valle Intelvi supera tutti in fatto di politica al servizio dei cittadini


mercoledì 15 novembre 2017

La nuova Amministrazione di Como, notoriamente sensibile ai diritti dei suoi cittadini, promuove un'idea antiecologica spacciandola per tale.


L'esperienza delle isole ecologiche interrate, laddove attuata in passato, è stata sonoramente cassata per i seguenti ovvi motivi:
  1. Ancor peggio che i cassonetti, tali manufatti sono costosi ed ingestibili portatori di pericolose possibili epidemie, oltre che di cattivi odori ed attrattivi per topi ed altri animali.
  2. L'inevitabile sversamento dei liquami col tempo raggiunge le falde sottostanti (non c'è cemento che tenga).
  3. La salute pubblica non sarebbe tutelata nemmeno con la manutenzione giornaliera di tali manufatti. Nella civile Svizzera, dove è innegabile l'efficienza del servizio pubblico, è risultato fin da subito impossibile garantire la corretta manutenzione delle isole ecologiche interrate. In una conferenza stampa all'indomani della dismissione del servizio, questo è stato paragonato al classico "nascondere la spazzatura sotto il tappeto del salotto"!
  4. Il tanto decantato virtuosismo derivante dalle isole interrate è in antitesi con l'unico sistema ecologico della raccolta differenziata che, tra l'altro, laddove gestito correttamente diviene una risorsa anche economica (vedi su tutte l'esperienza di Treviso e provincia).

Pubblichiamo volentieri un esempio della deriva culturale, propagata in questo caso sulla rubrica Stendhal del quotidiano "La Provincia" e la lettera di risposta, mai pubblicata, di uno dei nostri redattori



Gentile redazione,
ho letto con raccapriccio la delirante (quella sì!) opinione del cosiddetto critico d’arte e scrittore Gian Paolo Serino, persona totalmente sconosciuta negli ambienti letterari, tranne che sui quotidiani, compreso il vostro, con cui si dice abbia collaborato (Lampoon il mondo proprio non la conosce).
Non entro nel merito delle capacità di scrittore di Roberto Saviano, poiché, giustamente, la cosa fa parte delle opinioni personali. Anche di un critico d’arte. Quello che mi colpisce dello scritto del Serino è il livore quasi personale che trapela in ogni riga, ed ancor più una umana ma mal contenuta invidia. Problemi suoi…
Ciò che mi indigna, appunto, non è la parabola umana che presumibilmente coinvolge il Serino dal punto di vista professionale, ma, inammissibile proprio professionalmente, il suo mettere in discussione tutto ciò che non rientra nei suoi punti di vista. Come si diceva una volta, fa di tutt’erba un fascio. I tuttologhi sono pericolosi e, storicamente, personaggi di bassissimo profilo. E ancor di più mi indigna che simili articoli vengano pubblicati come verità assolute.
Il Serino, ammorbato dal suo fantasma personale (Saviano in questo caso), si accanisce contro tutto ciò che, propagandato anche in maniera superficiale o, diciamo così, popolare, indaga su un mondo oscuro che dubito conosca. Aggrappandosi ad una cultura, quella sì, da Wikipedia, ma soprattutto gettando fango contro chi veramente si oppone ai fenomeni malavitosi che pullulano nel nostro Paese (e non solo). Lo fa colpevolmente, perché appunto parte da un presupposto del tutto personale. Nulla sa, o finge di non sapere, di una questione che non dovrebbe scomodare uno pseudo critico d’arte né nessuno di coloro che non vivono direttamente la situazione. Nulla sa dei sacrifici di coloro che sono in regime di tutela (non solo i da lui invidiatissimi intellettuali, ma anche magistrati e pentiti), nulla sa dei quartieri di degrado sociale che circondano le grandi città, nulla sa di coloro che in completo anonimato lottano per il prevalere di un barlume di giustizia. Pare che si basi semplicemente sui serial televisivi più o meno ben fatti (meno che più).
Del signor Serino mi cale men che niente, ma esigo che vi siano spazi pubblici adeguati di dissenso su ciò che voi pubblicate.
Cordialmente
Vittorio Bernasconi (scrittore, come Serino, conosciuto in tutto il mondo)


sabato 29 luglio 2017

Maggioranza di Carate Urio: più che un colpo alla fusione uno sgarbo ai propri cittadini...


Tirati per i capelli, si potrebbe dire... Già, perché solo un paio di mesi fa la stessa maggioranza si era espressa per il referendum (che comunque si farà). Un tarlo, o un politico di quelli di una volta, quelli che di politica ci vivono, deve aver portato a riflettere questi mostri di coerenza che il 'cadreghino' val più di qualunque logica. Questa triste conclusione è apparsa talmente squallida agli stessi 'liberi pensatori' che ha avuto bisogno della copertura delle solite trite parole d'ordine degli oppositori all'inevitabile futuro: il nome (si chiamasse Aquilini, o Maggi, o Carate Urio o Pinco Pallo potrebbe anche andare...), i grandi che ti mangiano (a chi? ai cittadini che vedrebbero migliorare immediatamente i servizi?), il campanile, l'appartenenza, il missoltino, la fontanella...
Aggrappati al loro piccolo, costoro ed il manipolo di cittadini irretiti dal tanto di moda "no a tutti i costi", dovranno prima o poi rendere conto ai loro successori dei guasti amministrativi che derivano dalle barricate personali.

Beh, questi sono gli amministratori che ci meritiamo? Si direbbe di sì.

Fusioni - Albiolo, Rodero e Valmorea ci pensano


sabato 20 maggio 2017

Fusione per un Comune unico per il Basso Lario - Calendario incontri con la cittadinanza di Cernobbio


Cernobbio, 3 gennaio 2017



                        Cari concittadini,

                        lo scorso 13 dicembre il Consiglio Comunale di Cernobbio ha dato il suo assenso al progetto di fusione tra la nostra realtà ed i limitrofi Comuni di Moltrasio e Carate Urio. Con questo atto amministrativo si è concluso un periodo di approfondimento e di studio su questa opportunità che si è quindi concretizzato con la predisposizione di un progetto al quale hanno aderito questi paesi.
                        Con l’arrivo del 2017 inizia, dunque, un percorso di informazione e conoscenza che ci porterà, con ogni probabilità nel prossimo autunno, ad esprimerci su un cambiamento sicuramente coraggioso e che, proponendo una situazione nuova, comporta magari qualche titubanza. Proprio per questo è nostra intenzione avviare un confronto ed offrire occasioni di approfondimento per i cittadini attraverso tutti i mezzi a nostra disposizione su quello che può rappresentare un nuovo e significativo passaggio nella vita e nella storia di Cernobbio: dalla sezione apposita del sito istituzionale www.comune.cernobbio.co.it, alla pagina Facebook, all’indirizzo mail dedicato fusione@comune.cernobbio.co.it, ad altro ancora.
                        Fusione, infatti, non vuole dire rinunciare alla propria identità né sminuire le prerogative di ciascuna delle realtà partecipanti. Piuttosto significa dar vita ad Amministrazioni adeguate ai nostri tempi, in grado di mantenere e sviluppare livelli di risposta alle necessità delle popolazioni residenti. Fusione, in particolare per Cernobbio, significa essere maggiormente rappresentativo; disporre di una macchina amministrativa più efficace ed efficiente, poter contare su maggiori risorse ed allo stesso tempo poter applicare imposte locali più basse.
                        Il voto del Consiglio Comunale dello scorso 13 dicembre ha dunque creato le condizioni affinché tutti si possa sfruttare questa nuova opportunità che presuppone, non lo nego, coraggio così come tante altre situazioni che hanno contraddistinto la nostra storia e che, chi ci ha preceduto, ha saputo cogliere.
                        Confido che, fino alla data del referendum sulla proposta di fusione, ciascuno possa approfondire la sua conoscenza su questo progetto con mente aperta e libera, per arrivare ad esprimere una propria decisione in modo consapevole.
                        AugurandoVi buon anno, Vi saluto cordialmente.

                                                          


                                                                                                                      Paolo Furgoni

                                                                                                                      Sindaco di Cernobbio