sabato 12 dicembre 2015

Il Sindaco Pozzi ha ragione: il processo di fusione dev'essere democratico. E allora perché non vuole il referendum popolare? In quanto ai vantaggi: oggi i soldi ci sono, certo che se si aspettano i tempi di certi Amministratori....


3 commenti:

Viber ha detto...

Laglio e Brienno possono starsene da soli a rappresentare la cosiddetta democrazia (quella di Pozzi, s'intende). Saranno poi i loro cittadini, a capire che cosa si sono persi, ed in seguito i futuri amministratori strisceranno per un posto al sole! W. la Pozzi-democrazia!
Antonio B.

Viber ha detto...

La verità è che gli attuali amministratori temono la perdita del cadreghino ed hanno una paura folle del processo democratico di fusione. Quando la realtà delle cose li travolgerà verranno con le pezze nel fondoschiena a piangere miseria. Intanto i servizi ai cittadini diventano falene. CIECHI!
Ca Ba

Viber ha detto...

Da tempo sto seguendo, anche grazie al vostro Blog, la vicenda della fusione dei comuni del Basso Lario. Convinta sostenitrice di questo processo, a mio parere inevitabile, mi sono spesso chiesta la ragione del continuo altalenare dei Sindaci coinvolti. Pozzi ha da subito detto no ma gli altri nicchiano; forse in attesa del fine mandato? Se così è la cosa è doppiamente grave, perché significa anteporre i propri interessi a quelli dei cittadini. Se così non è allora è grave lo stesso, perché, lo si vede tutti i giorni, i nostri piccoli comuni boccheggiano e fanno sempre più fatica a fornire i servizi ai cittadini. Questa non è semplice miopia politica, è colposo egocentrismo, bieca difesa del proprio piccolo potere. Sono nauseata da certi amministratori egoisti ed incapaci!
Antonia B.